- La scelta politica che guida l'attività del Consiglio di Amministrazione dell'ATO Toscana Sud, che si trasferisce nei programmi esecutivi del gestore unico SEI Toscana Srl, è, a nostro avviso, profondamente sbagliata.. Le scelte privilegiate dall'ATO Toscana Sud sono quelle impiantistiche, con logiche e meccanismi che sembrano remare verso una direzione antitetica rispetto agli obiettivi di raggiungimento della raccolta differenziata previsti dalla normativa europea; obiettivi che, per ammissione della stessa Autorità nei propri rendiconti annuali, non sono stati raggiunti e, in molti casi, non saranno raggiungibili nemmeno in tempi brevi, come si può evincere dalla lettura degli attuali Piani di Riorganizzazione dei Servizi. Le somme che si prevede di investire sugli impianti sarebbero più che sufficienti per implementare con successo la raccolta differenziata, arrivando alla definizione di un meccanismo puntuale che incentivi la cittadinanza alla differenziazione mediante meccanismi di premialità, ed inserendo nel sistema impiantistico le strutture necessarie per la corretta valorizzazione e recupero delle frazioni differenziate, arrivando alla prospettata autonomia gestionale in tutta l'area dell'ATO Toscana Sud.
- Il Corrispettivo Provvisorio deliberato il 16/05/2014, pari a circa 98 milioni di euro, non ha una base di calcolo rintracciabile e per molti Comuni rappresenta un costo superiore a quello che avevano nel 2013, a parità di servizio erogato. Inoltre, sulla base del Corrispettivo Provvisorio deliberato per l'anno 2014, si prevede di aumentare il predetto importo di anno in anno per voci giustificative che vanno e vengono, con il mero fine di contribuire al raggiungimento dei fatidici 102 milioni. Quanto sopra potrebbe essere difficilmente giustificabile di fronte ai cittadini che intendiamo tutelare e a fronte di specifici controlli condotti in merito dagli Organi preposti.
- Le richieste fatte da alcuni Sindaci e tecnici di riferimento per ottenere gli elementi di dettaglio relativi alla somma complessiva non hanno ottenuto quanto realmente richiesto, e in alcuni casi non sono state per nulla esaudite; ognuno dei sindaci ha quindi enormi difficoltà a sostenere che sia giusto corrispondere questi importi e non sa motivare gli aumenti, soprattutto a fronte di un servizio spesso scadente e senza la possibilità di controllo sul suo effettivo svolgimento.
- L'affidamento al Gestore Unico è stato definitivamente accettato in quanto si era garantito un risparmio economico derivante dalla concretizzazione di economia di scala e di azioni volte all'ottimizzazione tecnico amministrativa del servizio. Si sta verificando il contrario: ci vengono proposti continui aumenti a parità di servizi per la raccolta ed il trasposrto ed altri ancora per lo smaltimento a causa del mancato ingresso agli impianti di flussi di rifiuti provenienti da aree esterne all'Ambito Toscana Sud, inizialmente garantiti da Questa Autorità. A tale proposito, la stessa Autorità, afferma testualmente nella proposta in analisi, che tali flussi esterni ad oggi "non sono pervenuti agli impianti di ATO nelle quantità stabilite ad esito del prolungarsi dei tempi di intervento della Regione Toscana". Questo aggravio di costi, pur non essendo ritenuto riconducibile ai Comuni, ricadrà comunque sulle stessa Amministrazioni con decorrenza dal 2016, mediante ipotizzate ed aleatorie forme di rateizzazioni
- La determinazione del meccanismo di ripartizione dei Corrispettivi di Ambito a livello comunale ( rif. odg n. 7) si basa sostanzialmente su meccanismi di solidarietà, partendo da un più generico Corrispettivo Provinciale e ripartendo tale importo complessivo su criteri non direttamente indicativi del servizio effettivamente svolto su ogni territorio comunale; non è inoltre chiaro quale sia il meccanismo premiante applicabile ai punti d) ed e) del deliberato proposto, né quale possa essere il margine di autonomia decisionale delle singole Aree qualora si applichi un meccanismo di calcolo siffatto.